bicchiere ‘Ossimoro’
Dopo uno studio attento sulle varie tipologie di bicchieri e calici mi è sembrato interessante coniugare i due aspetti l’antico e il moderno il semplice il composito in un unico elemento, che soddisfa negando: occhi mani bocche.
L’ossimoro è l’accostamento di concetti contrastanti in un’unica espressione: una figura retorica che crea distanza, creando stupore e attirando l’attenzione dell’osservatore. La stretta simbiosi tra bicchiere e calice crea così un “ossimoro”: Uno contraddice l’Altro, il calice nega la capienza del bicchiere. Il bicchiere da parte sua impedisce la presa avvolgente, però, Uno allo stesso tempo rafforza l’Altro, Uno lo cita e l’Altro lo decora, Uno lo protegge e l’Altro gli da un’anima.
Quest’ipotesi non ha un disegno preciso: l’idea viene rappresentata da un bicchiere cilindrico e da un calice più o meno ricco. Quello che succede all’interno del calice sono solo variazioni, storie, navi nella bottiglia: se la trasparenza del primo è d’obbligo – poiché è la teca, la bacheca del secondo – quest’ultimo potrebbe essere colorato opalino trasparente.
Anno e Luogo: 2008, Trieste
Progettisti: Giovanni Andrea Panizon
Ente organizzatore: Trieste Contemporanea