concorso per la piazza di Sant’Antonio a Trieste
Idea di progetto: è il risultato di una sovrapposizione d’immagini simbolo, tracce del passato di questo luogo:
1. Le SALINE, destinazione d’uso originaria di questa parte di città, si materializzano nella pietra d’Istria delle gradonate creando movimenti di suolo che vanno a definire per contrasto il sedime dell’originario canale;
2. L’ACQUA, elemento caratteristico di Trieste e suo più grande potenziale, è reinterpretata attraverso un intervento di land-art nella geometria delle onde con lo scopo di ridefinire la nuova piazza.
3. La NAVE stilizzata è ormeggiata alla banchina rappresenta, invece, l’immagine simbolo di un passato di ricchezza e prosperità della città.
4. Il TEATRO che fino ad oggi era presente simbolicamente sotto forma di pavimentazione, asportata dalle rovine del teatro romano, si tramuta in un’arena per continuare a ospitare quel quotidiano spettacolo messo in scena nello spazio pubblico.
Il risultato di questa ricerca è una stratigrafia temporale che permette la lettura visiva del sedime del canale e delle sue banchine originarie, portando a leggere l’intero intervento come uno scavo archeologico.
Lo spirito che anima il progetto è quello di creare uno spazio di relazione in cui i fruitori possano “immergersi” godendo dei prospetti degli edifici adiacenti a 360°.
Relazioni con il contesto
L’intervento prevede di ripristinare il vuoto, trasformandolo in uno spazio scultoreo ed interattivo da vivere ed esperire.
La piazza diventa così uno spazio in cui vengono ripristinati i rapporti visivi storico-contemporanei tra i due fronti con l’aggiunta dello scheletro di un clipper come elemento provocatorio.
Le relazioni con il contesto vengono ripristinate ponendo attenzione sia alla valenza storica del canale stesso che alla funzione di piazza.
Scendendo dalla scalinata della chiesa di S. Antonio l’immagine che si raffigura è quella del ritorno al passato tramite un parapetto che, riproposto, separa il pubblico dal canale e lo rende spettatore
Dal fronte verso P. Ponte Rosso si è pensato di lavorare. attraverso il disegno di suolo al fine di ripristinare un sistema congiunto di piazze.
Le gradonate infine sono pensate per valorizzare i fulcri visivi più forti del contesto e della sua memoria storica.
La visuale da sotto il livello del mare aiuta a percepire solo le architetture e la nave, elementi così ripuliti dal contesto di arredi più o meno consoni allo spazio nella cornice delle banchine del canale così com’erano una volta.
L’ultima gradonata a fine canale, che fa godere della vista verso il mare, diviene un altro spazio “da guardare e da cui guardare ”.
Anno e Luogo: 2017, Trieste
Progettisti: Giovanni Andrea Panizon
Collaboratori: Giorgia Secondo, Davide Mircovich, Davide Maria Palusa
Committenti: Comune di Trieste