museo dell’arte fabbrile e delle coltellerie a Maniago
Il Museo delle Coltellerie dell’Arte fabbrile è allestito nell’ ex fabbrica di coltelli “CO.RI.CA.MA” (Coltellerie Riunite Caslino Maniago), che era stata ristrutturata nel 2000 per ospitarlo assieme a una sala per esposizioni temporanee, al Museo Provinciale della Civiltà Contadina e all’Ufficio Turistico.
Si sviluppa su due piani di 350 mq ciascuno e comprende un ingresso circolare di 40 mq. con un ballatoio sovrastante, e dal quale si accede all’ala nord (dedicata alle mostre temporanee, al museo della vita contadina e al futuro ufficio turistico), e all’ala sud (dedicata alle sezioni “La fucina del mago”, “L’officina” “Dalla parte del manico”, “Dall’ossidiana all’ossido”, “Dalla funzione alla forma”).
Nell’ingresso si trova un Banco reception rivestito di laminato specchio e vetro che ne ricalca lo spazio circolare e sembra esser stato tagliato orizzontalmente e ricomposto in modo disordinato. Sulle pareti si trovano delle gigantografie di foto d’epoca stampate su laminato specchio che rappresentano operai, commercianti e contadini, e mirano a coinvolgere metaforicamente il visitatore nella storia dell’attività produttiva della città di Maniago.
Piano Terra: il percorso espositivo inizia al piano terra ed è articolato in quattro sezioni separate da lame giganti in acciaio corten ossidato poste perpendicolarmente al suolo, come se stessero trafiggendo i locali. Queste lame, spesse 50 cm e alte 5 metri, determinano i percorsi e gli spazi espositivi, mentre altre “lame” e “manici” giganti fungono da pedane per le macchine e per le attrezzature meccaniche in esposizione.
Scale: lungo le scale che conducono al primo piano, dei calchi in resina bianca di mani che impugnano gli arnesi da lavoro prodotti dei coltellinai, rappresentano l’utilizzo del prodotto attraverso la gestualità artigianale e collegano le sezioni del piano terra dedicate alla produzione, con le sezioni del primo piano dedicate ai prodotti finiti e alla loro commercializzazione.
Primo piano: al primo piano è allestita un’esposizione completa della produzione delle coltellerie, suddivisa in bacheche dedicate ai diversi settori merceologici: dalla cucina alla tavola, ai mestieri, allo sport e al collezionismo.
Ogni bacheca è contraddistinta da un’immagine scelta, scattata o rielaborata dal progettista, e contiene gli oggetti esposti, illuminati da una luce radente incassata sotto la parte didascalica, e infilzati in un piano di plexiglass che, tenendoli sospesi, ne permette la visione completa.
Lo spazio espositivo è suddiviso in due sale mediante una spina centrale che ospita tre piccole sale video.
Il ballatoio circolare che sovrasta la hall di ingresso, è dedicato ad approfondimenti culturali e alla simbologia, e contiene un’installazione che vede delle lame e dei manici fuori scala fungere da sedute-tavolini e da scaffalatura; alle pareti circolari, dei disegni, commissionati all’illustratore Mario Alberti, richiamano episodi mitologici e tradizioni contadine legati al coltello.
Le scelte cromatiche e materiche progettuali sono basate sul contrasto tra gli elementi esposti nei due piani dell’edificio.
Al piano terra troviamo grossi macchinari prevalentemente di color ferro e ruggine, a cui sono state abbinate pareti dipinte in nero, elementi divisori in acciaio Corten ossidato con piccole nicchie verniciate in bianco e 6 sculture (realizzate da Davide di Donato), in parte calcate al vero e riproducenti operai al lavoro sulle macchine, anch’esse in colore bianco per sottolineare la distanza temporale e illustrare il rapporto tra uomo e macchina.
Al piano superiore, invece, dove gli oggetti esposti sono prevalentemente in acciaio, le pareti bianche sono state abbinate a nicchie nere e a bacheche in alluminio satinato per richiamare in modo minimale la pulizia e la lucentezza del prodotto finito.
Le bacheche sono illuminate dall’interno mentre le immagini di sfondo ricevono luce dall’alto prodotta da lampade Tolomeo (Artemide) in alluminio lucidato e satinato e scelte proprio per le loro caratteristiche materiche.
Anno e Luogo: dal 2004 al 2009, Maniago (Pordenone)
Progettisti: Giovanni Andrea Panizon
Collaboratori: Patrizia Magnani, Alessandra Palombini
Grafica: Giovanni Andrea Panizon
Curatore scientifico: Roberta Altin
Realizzazioni: Falegnameria Sansotta, Proxima, Plexline snc, Carpenteria Metallica Mazzoli
Committenti: Comune di Maniago